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Sono Veronica, sono nata ad Alghero, ho quarant’anni ed ho un figlio di 17. Adesso sono pensionata, ma ho lavorato per anni come chef e pasticcera; adoro cucinare, che è la mia passione.
La mia storia, inizia nel 2010, quando mi è stata diagnostica l’endometriosi. Il primo intervento ho dovuto affrontarlo nel 2011. A 35 anni ho affrontato un altro intervento a Roma. Sembrava fosse andato tutto bene, ma quando sono rientrata a casa, mi sono sentita male. Sono stata ricoverata e operata d’urgenza ad Alghero e mi è stata confezionata la prima colostomia, che purtroppo non ha portato gli esiti sperati.
Sono stata operata nuovamente altre due volte e mi sono state confezionate una ileostomia e una ureterocutaneostomia. Sono andata incontro a diverse complicanze. Ho sofferto spesso di occlusione intestinale e alla fine mi è stata diagnosticata una malattia renale. Ho dovuto togliere un rene ed effettuare numerose visite e terapie antibiotiche. Ho affrontato 15 interventi in 5 anni e ancora capita di dover entrare e uscire dall’ospedale. Ma non mollo: a discapito di tutto e tutti, sono viva.
A chi vive la mia stessa esperienza augurerei la mia forza e la mia voglia di vivere. Bisogna avere una forza mentale propria. La stomia va accettata: se non l’accetti non vivi. È una cosa che mi sono trovata a condividere spesso in ospedale, con altre persone che dovevano affrontare l’intervento. Bisogna imparare a sdrammatizzare, a prendere le cose alla leggera e non focalizzarsi sulle cose brutte. Capitano momenti in cui ci si sente vulnerabili, ma bisogna superarli, impedendo che prendano il sopravvento, e possano portare alla depressione. Devi accettare tutto e non devi preoccuparti del giudizio degli altri. Con la stomia si può vivere bene e io lotto tutti i giorni per vivere. E devo farlo per me e per le persone che mi vogliono bene.
Se sono viva lo devo a mio figlio e non è un modo di dire. Sento pertanto di ringraziare lui, il mio ex marito che è come un fratello, mia sorella e mia cugina Denise. In una parola: la mia famiglia. A livello medico ringrazio Monica Bullitta, la mia stomaterapista, che mi ha seguito dall’inizio; il Professor Madonia, il Dottor Soggia e l’intero ospedale di Alghero.
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