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La storia di Teresina rimanda alla drammatica evidenza che esiste una "familiarità" per alcune malattie che portano alla colostomia. Teresa ha perduto il padre e una sorella, dopo che entrambi erano stati stomizzati. A Teresa è accaduta la stessa cosa nel ’94 e da allora ha continuato a lottare. “Lavoro a contatto con il pubblico, a tempo pieno e con orari a volte massacranti. Vivo con mio marito e la mia nipotina Giorgia, che ho in affidamento da undici anni, perché la mamma, mia unica figlia, ha anche lei difficili problemi personali".
Questa nipote - ci ha scritto Teresa - è stata un po' la sua salvezza: è lei che le ha dato la forza di continuare a esserci, è per Giorgia che Teresa ha sempre cercato di mostrarsi serena, anche in momenti che immaginiamo molto duri. Ed è per lei, per vederla crescere e farla studiare, che Teresa continua a vivere e lavorare.
Alla fine della sua lettera ha scritto: "Ho imparato a non lamentarmi, e ogni mattina è un giorno in più per vivere ed amare la vita".