Perché è necessario confezionare una stomia?
Claudio Sapronetti, stomaterapista dell’Ospedale Belcolle di Viterbo, illustra quando è necessario confezionare una stomia
Le cause più comuni che portano al confezionamento di una stomia sono le neoplasie, traumi, diverticolite, volvoli e malattie infiammatorie croniche intestinali. L’intervento comporta la rimozione di un tratto di intestino in caso di colostomia e ileostomia (in questi casi, la stomia può essere definitiva, per cui sarà necessario indossare la sacca di raccolta a vita; o temporanea, quando attraverso un apposito intervento detto di ricanalizzazione è possibile il ripristino delle normali funzioni intestinali) o della vescica in caso di urostomia (questo tipo di stomia è sempre definitiva).
L’intervento per il confezionamento della stomia può essere d’urgenza oppure programmato: in questo caso, è possibile effettuare il cosiddetto disegno “preoperatorio”, ovvero l’individuazione della sede più opportuna per confezionare la stomia, in modo tale che la gestione ne sia semplificata. Il disegno viene effettuato facendo assumere al paziente le posizioni eretta, supina e semi-seduta, affinché possano essere individuati eventuali ostacoli nella gestione della stomia. Affinché la stomia possa essere facilmente gestita, è importante che sporga almeno di 1cm rispetto al piano cutaneo.
La scelta del sistema di raccolta
I dispositivi per stomia si caratterizzano per la presenza di una barriera cutanea, detta placca, che ha la funzione di proteggere la cute dal contatto con gli effluenti e da una sacca, che deve contenerli. I presidi, pertanto, si dividono in monopezzo e due pezzi. Nel primo caso, sacca e placca sono integrate, in modo che applicazione e rimozione del dispositivo avvengano in un’unica soluzione. Nei sistemi a due pezzi, invece, placca e sacca sono separate e si agganciano o tramite una flangia di plastica o attraverso un adesivo.
La scelta del sistema di raccolta deve essere effettuata in base alle esigenze e alle preferenze del paziente. In generale, nell’immediato post-operatorio viene spesso adoperato un sistema due pezzi per evitare di trazionare la cute quando si effettua il cambio del sistema di raccolta. È compito dello stomaterapista aiutare il paziente a trovare il prodotto che meglio risponde alle sue esigenze. La scelta di un sistema monopezzo è in genere indicata qualora si conduca una vita particolarmente attiva, essendo più pratico e igienico da utilizzare.
È fondamentale che il sistema di raccolta consenta di ridurre il rischio di infiltrazioni, mantenendo la cute integra. Laddove la stomia non sporga a sufficienza dal piano cutaneo o siano presenti pliche e pieghe cutanee, è bene adoperare un sistema con placca convessa, che aiuta ad estroflettere la stomia, favorendone la gestione.
L’importanza dello stomacare
La scelta del sistema di raccolta, da sola, non è sufficiente a mantenere integra la cute ed evitare l’insorgenza di complicanze. Molte persone sono convinte che avere la cute intorno alla stomia irritata o arrossata, sia la naturale conseguenza del vivere con la stomia. Niente di più sbagliato. La pelle deve presentarsi rosea e integra come in qualsiasi altra parte del corpo. Rossore e irritazioni possono essere l’indice della comparsa di complicanze. Per questo è bene monitorare sempre le condizioni della cute quando si effettua il cambio del sistema di raccolta (il cosiddetto “stomacare”). Effettuare con cura l’igiene della cute peristomale è fondamentale per una cute sana e una corretta gestione della stomia. È molto importante insegnare al paziente come procedere, affinché lui (o chi si prende cura di lui, il cosiddetto “caregiver”) possa diventare autonomo nella gestione della stomia.
In linea generale, è bene seguire i seguenti passaggi:
· rimuovere il dispositivo di raccolta dall’alto verso il basso, aiutandosi con un prodotto rimuovi adesivo per non stressare troppo la cute
· pulire bene la pelle con acqua e sapone (evitare i detergenti profumati, oleosi o in crema che possono compromettere la tenuta del sistema di raccolta pulito)
· asciugare bene la cute, semplicemente tamponandola con pannocarta
· preparare il dispositivo di raccolta pulito il più possibile delle dimensioni della stomia, in modo che non si formino spazi vuoti tra questa e la placca (possono causare infiltrazioni)
· applicare il sistema di raccolta pulito dal basso verso l’alto. Può essere d’aiuto effettuare queste operazioni davanti allo specchio.
L’importanza dell’ascolto
Per noi professionisti sanitari è fondamentale ascoltare le esigenze dei pazienti e comprendere le difficoltà che si trovano ad affrontare. Questo nell’ottica di poter seguire delle linee guida comuni che consentano di offrir loro la miglior assistenza possibile. Rispondere alle esigenze delle persone stomizzate significa supportarle nella strada verso la riabilitazione e consentir loro di raggiungere una buona qualità della vita.
Quello che mi sento di dire ai pazienti è che indubbiamente la stomia è una sfida, che cambia la propria percezione corporea e incide sul proprio benessere emotivo e fisico, ma che con il supporto del proprio stomaterapista, si può tornare a condurre una vita normale. La stomia non deve rappresentare un limite al ritorno alle proprie attività quotidiane.
Per contattare Claudio Sapronetti
Ospedale Belcolle di Viterbo
Assistenza domiciliare
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