Perché il dispositivo si stacca?
Sono Mattia Paolantonio infermiere da circa 12 anni. Ho lavorato per anni nel mondo della chirurgia addominale e urorologica. Mi sono occupato di stomia per circa 7 anni all’Aurelia Hospital. Adesso lavoro al San Filippo Neri, prima nei reparti COVID, poi in terapia intensiva cardiologica. Ho terminato il master in stomaterapia e sono istruttore BLSD di primo soccorso.
Le infiltrazioni sono il maggior problema nella gestione della stomia. È la causa più frequente di alterazioni della cute peristomale e interessa oltre il 30-60% dei pazienti in dimissione. Le infiltrazioni possono verificarsi per vari motivi, primo fra tutti, il tipo di effluenti in base alla tipologia di stomia. In linea generale, la gestione di ileostomie e urostomie è più complessa: gli effluenti sono liquidi e particolarmente irritanti per la cute peristomale. Trovare il sistema di raccolta più adatto per gestire correttamente la stomia, è il primo passo nella prevenzione delle infiltrazioni.
Trovare il prodotto più adatto alle esigenze della persona stomizzata
La scelta del dispositivo dipende non solo dal tipo di stomia, ma dalla conformazione della stessa e del piano addominale. Una stomia si può dire confezionata correttamente quando è semplice da gestire. Questo significa che sia posizionata in un punto facilmente raggiungibile in posizione eretta, seduta e semi-seduta e che possibilmente sporga rispetto al piano cutaneo. Per individuare il sito ideale nel quale confezionare lo stoma, è necessario, laddove possibile, effettuare il disegno preoperatorio.
Ogni persona è diversa: è importante che il sistema di raccolta protegga la cute peristomale (riducendo, pertanto, il rischio di infiltrazioni) e offra comfort e discrezione, consentendo al paziente di dedicarsi a tutte le sue attività preferite in sicurezza.
Seguire un’alimentazione bilanciata
Seguire una corretta alimentazione è importante per chiunque, non solo per chi vive con una stomia. È bene sapere che alcuni alimenti possono incidere sulla consistenza degli effluenti e, potenzialmente, provocare infiltrazioni. In caso di ileostomia restare idratati è fondamentale; tuttavia, è bene seguire alcuni accorgimenti, come bere a piccoli sorsi e non in grandi quantità. L’apporto di liquidi, se superiore a quello del fabbisogno giornaliero, può rappresentare, invece che una buona abitudine, un fattore che porta al rischio di disidratazione.
In caso di urostomia, e nello specifico nella gestione delle ureterocutaneostomie, è importante prestare attenzione alla gestione dei cateterini, per evitare la fuoriuscita di urina, particolarmente dannosa per la cute.
Come prevenire le infiltrazioni
Se la scelta del dispositivo e una corretta alimentazione sono dei passaggi imprescindibili per ridurre il rischio di complicanze, è fondamentale contare sul supporto di uno stomaterapista. Essere seguiti da un professionista sanitario è cruciale, sin dalla fase preoperatoria. Sapere di contare su in infermiere specializzato aiuta a intraprendere con maggior serenità la strada verso la riabilitazione.
L’importanza degli accessori
Adoperare gli accessori contribuisce a mantenere la cute integra e, di conseguenza, a gestire correttamente la stomia. Ogni accessorio risponde ad una specifica funzione. Eccone una breve spiegazione.
· Il film protettivo aiuta a ridurre il rischio di arrossamenti della cute creando una barriera trasparente dal contatto con gli effluenti.
· L’anello va a creare un sigillo protettivo intorno alla stomia riducendo il rischio di infiltrazioni
· La polvere assorbe l’umidità e, utilizzata insieme al film protettivo, aiuta ad evitare spiacevoli inconvenienti nella gestione della stomia
· Il rimuovi adesivo va consigliato e va adoperato per rimuovere la placca. È importante pulire bene la cute dopo aver rimosso il dispositivo per evitare che possano restare residui che compromettano la tenuta del sistema di raccolta.
Vivere con la stomia
Il consiglio che mi sento di dare a tutti i miei colleghi è ascoltare di più i pazienti, per capirne le problematiche, come vivono a 360°, le loro paure e preoccupazioni. Il problema che spesso riscontriamo è che a volte, per mancanza di tempo, rischiamo di non valutare attentamente le esigenze dei pazienti e non seguirlo a dovere nella scelta del sistema di raccolta. Se pensiamo a quanti limiti burocratici incontrano i nostri pazienti per ottenere la fornitura e quanti siano i quantitativi massimi concedibili, è fondamentale supportare il paziente nella scelta del dispositivo e istruirlo su come effettuare lo stomacare.
Ai miei pazienti cerco sempre di spiegare perché hanno dovuto affrontare l’intervento, cos’è la stomia e come gestirla. Perché se è vero che l’intervento rappresenta un momento traumatico, è anche vero che spesso è la risoluzione di un problema più grave. Le paure e le problematiche, se vengono affrontate, si possono risolvere. Ci sono momenti di sconforto, ma con uno stomaterapista e i propri familiari vicini, si può superare qualsiasi situazione. Personalmente, suggerisco sempre ai pazienti, se vogliono, di seguire un percorso di supporto psicologico, per cercare di normalizzare la loro vita. Fondamentale è la sinergia tra operatore sanitario, paziente e caregiver (chi si prende cura di lui) e, non da ultima, la volontà del paziente. L’importante è non mollare.
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